Uno spazio ibrido e difficile da etichettare: la Diana Memorial Fountain non è solo un memoriale, non è solo una fontana, è entrambe le cose e, insieme, molte altre. "Reaching out, letting in" è il concept proposto dal team di Kathryn Gustafson, Neil Porter e Mary Bowman. Letteralmente, “protendersi e lasciare entrare”, offrire supporto, essere inclusiva e dimostrare empatia: alcune delle caratteristiche più apprezzate e amate della Principessa. Questa idea di scambio, reciprocità e interazione, dunque, è alla base del progetto e si fa spazio attraverso la stratificazione e la collaborazione di alcuni elementi: il recinto in granito, l’acqua e l’aspetto scultoreo della fontana. Ciascuno di questi diventa ancor più interessante se descritto in relazione ai comportamenti che suggerisce. La Diana Memorial Fountain è presentata in questo contributo - attraverso le categorie di field, stage e playground - come un luogo doppiamente fertile: da un lato, la fontana invita il pubblico a interagire con lo spazio in maniera inventiva e, dall’altro, il recinto richiede di essere compreso e interpretato attraverso un’esperienza attiva e diretta.
Reaching out, letting in. La Fontana in memoria di Diana di Gustafson Porter e Bowman / Marino, Giulia. - (2021), pp. 289-296.
Reaching out, letting in. La Fontana in memoria di Diana di Gustafson Porter e Bowman
giulia marino
2021
Abstract
Uno spazio ibrido e difficile da etichettare: la Diana Memorial Fountain non è solo un memoriale, non è solo una fontana, è entrambe le cose e, insieme, molte altre. "Reaching out, letting in" è il concept proposto dal team di Kathryn Gustafson, Neil Porter e Mary Bowman. Letteralmente, “protendersi e lasciare entrare”, offrire supporto, essere inclusiva e dimostrare empatia: alcune delle caratteristiche più apprezzate e amate della Principessa. Questa idea di scambio, reciprocità e interazione, dunque, è alla base del progetto e si fa spazio attraverso la stratificazione e la collaborazione di alcuni elementi: il recinto in granito, l’acqua e l’aspetto scultoreo della fontana. Ciascuno di questi diventa ancor più interessante se descritto in relazione ai comportamenti che suggerisce. La Diana Memorial Fountain è presentata in questo contributo - attraverso le categorie di field, stage e playground - come un luogo doppiamente fertile: da un lato, la fontana invita il pubblico a interagire con lo spazio in maniera inventiva e, dall’altro, il recinto richiede di essere compreso e interpretato attraverso un’esperienza attiva e diretta.File | Dimensione | Formato | |
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